Nei miei vari ruoli di performer, regista e istruttore, ho avuto la fortuna di lavorare con molti giovani brillanti. Insegnare ed esibirsi con loro è stata un'esperienza incredibilmente preziosa e ho scoperto che spesso imparo tanto da loro quanto dai miei anziani. Una rivelazione che ho avuto nelle mie esperienze con giovani attori e giovani spettatori è semplice, ma spesso dimenticata: i bambini sono piccoli. Hanno pensieri, idee, sentimenti ed esperienze proprio come gli adulti e, in molti casi, con toni più vividi di quelli dei nostri cervelli più anziani. Grazie a questa rivelazione, ho imparato che nella mia recitazione non devo mai accondiscendere ai giovani.
Ci sono, ovviamente, alcune modifiche da apportare quando si lavora a un'opera teatrale per bambini. I temi principali del pezzo sono spesso ritratti nella sceneggiatura con tratti ampi e ampi che devo poi interpretare con scelte fisiche e vocali ampie e ampie. Devo regolare il ritmo in modo che le orecchie più giovani possano seguire la trama e lo sviluppo del pezzo, e devo prestare particolare attenzione alla chiarezza della mia dizione e del mio intento. A parte queste cose, non posso dire di fare scelte specifiche ed eccezionali quando gioco con i bambini. Invece, cerco di concentrarmi sull'essere il più chiaro nelle mie intenzioni e il più appassionato possibile nella mia interpretazione nella speranza che il mio amore per l'arte del teatro sia evidente e che quella passione possa influenzare anche una mente e un cuore giovani.
